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Intervista a Elena

di ONEBra
Creato il 15 Novembre 2023, Ultima modifica: 15 Novembre 2023
Tempo lettura: 3:20

Elena

Per la “Rubrica da donna a donna” di questo mese, ONEBra si è rivolta ad Elena, tecnico di radiologia con un focus importante in senologia (in prevalenza risonanze magnetiche, interventistica e mammografie).

Breve introduzione su di Elena

Da più di trent’anni eseguo la mia professione di tecnico in radiologia presso l’ospedale Cannizzaro di Catania (struttura di alta specializzazione oncologica), dove vengono portate avanti tutte le attività di diagnosi all’interno della Breast Unit e le pazienti ricevono il referto dal medico radiologo specializzato in senologia. Per quanto riguarda le attività di screening, invece, solitamente vengono condotte dalle ASP (aziende sanitarie provinciali), ossia dal territorio.


<<Considerando le peculiarità tipiche di ogni regione Italiana a livello sanitario, quali donne si presentano presso di voi?>>

Donne di età eterogenea. Se prima infatti la mammografia si effettuava dai quarant’anni in poi, oggi si esegue anche sotto i quaranta. Sono da considerare fattori quali: 1) la familiarità al tumore al seno della paziente 2) le richieste specifiche della stessa che, ad esempio, in fase di auto-palpazione, nota la presenza di anomalie visive o al tatto.
Inoltre, da noi si recano anche donne già operate di mastectomia per fare gli esami di follow-up.

 

Il rapporto con le pazienti

Chiaramente cerchiamo di metterle a proprio agio spiegando l’importanza di effettuare la mammografia con cadenza regolare (come attività di prevenzione superati i quaranta anni). In generale, è importantissimo cercare di parlare con trasparenza e chiarezza a quelle che sono le pazienti, rasserenandole e confortandole.
Grazie anche agli strumenti utilizzati (che esploreremo insieme nel prossimo paragrafo) i feedback sull’esame della mammografia, che ricevo da parte delle pazienti, sono molto buoni, spesso di meraviglia per la mancanza di dolore avvertito rispetto alle aspettative che si avevano.

 

Come funziona l’esame

Da qualche giorno a questa parte nel nostro ospedale è stato montato un mammografo di ultima generazione in grado di produrre immagini ad alta risoluzione in un tempo molto ridotto. Questo macchinario oltre ad eseguire le classiche mammografie in 2D (a due dimensioni), permette di fare la tomosintesi: volgarmente una TAC della mammella, come se la mammella fosse virtualmente tagliata in tante fette in 3D (analisi tridimensionale). Inoltre, con questo macchinario è possibile eseguire l’interventistica stereotassica: prelievi della biopsia all’eventuale nodulo presente nella mammella, ma soprattutto consente una valutazione contrastografica, attraverso la CESM, (Contrast Enhanced Spectral Mammography): un'indagine mammografica di secondo livello che grazie al mezzo di contrasto individua efficacemente la presenza di neoplasie e permette di diminuire i casi di errore nella valutazione della mammella.
Gli step che si eseguono sono i seguenti:

  • In primis si comprime la mammella adeguatamente (minima compressione dato che l’apparecchiatura è digitale) per avere una prima immagine, assiale, come se fosse una radiografia. La compressione quindi non è aggressiva;
  • Una seconda immagine è un’obliqua per vedere anche una parte del cavo ascellare (studiato poi tramite ecografia);

Queste sono le due immagini standard che vengono raccolte.
Quindi, quando ci si sottopone ad indagine mammografica, è bene richiedere alla struttura selezionata che tipo/ modello di apparecchi utilizzano.

 

<<Quanto siete attivi a livello di campagne preventive?>>

Tanto. Nel mese di ottobre abbiamo anche dato la possibilità di potersi sottoporre a visite, in determinati giorni ed orari, in maniera gratuita. Questo ha comportato una buona affluenza da parte del pubblico.

 

<<Quanto è importante il rapporto tecnico-medico?>>

Molto. Il contributo del tecnico è importantissimo essendo noi il primo punto di incontro con i pazienti. Devono quindi sussistere fiducia e rispetto reciproci


 

 

 

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